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Il primo vero PC? È nato in Italia, non nella Silicon Valley

Quando si parla di personal computer, la mente corre subito alla Silicon Valley, patria dei giganti dell’informatica come Apple, Microsoft e IBM. Eppure, la storia ci riserva una sorprendente verità: il primo vero PC non è stato prodotto in California, ma in Italia, nella cittadina di Ivrea, grazie al genio di un gruppo di visionari dell’Olivetti. Correva l’anno 1965, e quello che oggi è considerato da molti il primo computer personale della storia prendeva vita: il Programma 101.

L’ingegno italiano dietro la rivoluzione informatica

A progettare il Programma 101 fu un team di ingegneri guidati da Pier Giorgio Perotto, da cui il dispositivo prende affettuosamente il soprannome di “Perottina”. Il progetto nacque con un’idea rivoluzionaria per l’epoca: creare un calcolatore pensato per l’uso individuale, non più relegato a stanze piene di tecnici, ma destinato a essere usato da una sola persona su una scrivania, come una normale macchina da scrivere.

Il Programma 101 era grande quanto una macchina da scrivere, aveva una tastiera, una stampante integrata e utilizzava delle schede magnetiche per salvare ed eseguire programmi – un concetto molto vicino all’idea moderna di “software”. Non era solo una calcolatrice evoluta: poteva memorizzare istruzioni, eseguire calcoli complessi in sequenza e presentava una straordinaria semplicità d’uso.

Un’icona dimenticata 

Il Programma 101 fu presentato al mondo nel 1965 alla Fiera Mondiale di New York, dove riscosse un successo clamoroso. Ne furono venduti oltre 44.000 esemplari, molti dei quali a enti governativi americani, tra cui la NASA, che lo utilizzò per la pianificazione delle missioni Apollo. Eppure, nonostante l’enorme potenziale e l’anticipo sui tempi, l’invenzione non portò a Olivetti il dominio tecnologico che meritava. Le scelte industriali e politiche del periodo, unite a una certa miopia del mercato, fecero sì che fossero altri – in particolare americani – a raccogliere i frutti della rivoluzione del personal computing.

Olivetti: la Apple ante litteram?

Guardando a posteriori, la storia di Olivetti ricorda in molti tratti quella di Apple. Un’azienda attenta al design, alla semplicità d’uso, all’eleganza del prodotto. Ma soprattutto, una realtà che vedeva nella tecnologia non solo uno strumento, ma un mezzo per migliorare la vita quotidiana delle persone. Adriano Olivetti, imprenditore illuminato, aveva già intuito il ruolo sociale dell’innovazione ben prima che Steve Jobs ne facesse una filosofia aziendale.

Un’eredità da riscoprire

Oggi il Programma 101 è esposto nei musei di tutto il mondo, tra cui il MoMA di New York, come simbolo di un’epoca pionieristica e di un’Italia capace di inventare il futuro. In un tempo in cui l’innovazione sembra arrivare solo dalla Silicon Valley, è importante ricordare che una delle pietre miliari dell’informatica moderna è nata tra le colline piemontesi.

Riscoprire la storia della “Perottina” non è solo un atto di orgoglio nazionale, ma un invito a credere ancora nel genio, nella creatività e nella capacità di innovare che l’Italia ha saputo dimostrare – e può ancora dimostrare.

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Cuneo – Bando digital marketing plus

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Il progetto dovrà essere preventivamente validato attraverso il coaching gratuito obbligatorio, a cura del PID camerale.


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L’agevolazione è concessa sotto forma di contributo a fondo perduto, pari al 50% delle spese ammissibili, fino ad un importo massimo di €4.000 per impresa.


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Le richieste verranno accolte fino ad esaurimento dei fondi disponibili, in ordine cronologico di presentazione.